Che cosa accade dopo una lesione spinale?
Immediatamente dopo il trauma, si instaura una fase definita di “shock spinale”, che è clinicamente caratterizzata dalla soppressione di tutte le funzioni sottolesionali (motorie, sensitive e viscerali).
Vi sarà pertanto paralisi motoria, anestesia tattile e dolorifica, ritenzione urinaria e fecale (cioè impossibilità di urinare e defecare spontaneamente). Alla fase di shock spinale fa seguito la ripresa di attività sottolesionale (volontaria, spontanea, riflessa) con caratteristiche estremamente variabili. Qualunque ne sia la causa, la gravità e l’estensione del danno clinico dipendono dal livello midollare (cervicale, dorsale, lombare), dall’ampiezza della lesione (completa o incompleta) e dalla velocità con cui la lesione stessa si è realizzata.
Oltre alla distruzione delle strutture situate nel segmento midollare colpito (livello di lesione), vi sarà l’abolizione di tutte le funzioni (motorie, sensitive e viscerali) situate al di sotto del livello lesionale e normalmente controllate dai centri superiori, a causa dell’interruzione delle vie ascendenti e discendenti che collegano il midollo spinale al cervello. Tali funzioni saranno totalmente abolite in caso di lesione completa, solo parzialmente compromesse se la lesione del midollo è incompleta.
La paralisi motoria e i deficit sensitivi interesseranno tutti e quattro gli arti nelle lesioni cervicali (tetraplegia), i soli arti inferiori nelle lesioni dorso-lombari (paraplegia).
In entrambi i casi saranno presenti, inoltre, in misura più o meno grave in relazione al livello e alla completezza della lesione, disturbi delle funzioni viscerali (più propriamente definite come funzioni “autonome” o “vegetative”).
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Che cos'è la disreflessia autonomica e quali sono i fattori scatenanti?
Tutte le lesioni complete al di sopra di T6 (emergenza dei nervi splancnici) possono accompagnarsi a fenomeni di iperreflessività autonoma. A volte sono presenti anche in caso di lesioni dorsali più basse; di solito si tratta di manifestazioni cliniche più blande e vengono pertanto definite come “sintomi simil-disreflessici”. La disreflessia autonomica può insorgere dopo la fase di shock spinale (cioè a partire da 10-12 settimane dopo l’evento lesivo), quando il midollo che si trova a valle dell’interruzione, sempre se integro, riesce a recuperare un’attività riflessa autonoma. Questa sindrome è l’espressione di una risposta fisiologica alterata
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